Tappe, appunti e immagini
dal "Viaggio"
in Nepal della CARITAS Firenze del gennaio 2004
guidato
da
Marco
Banchelli
Giro,
giro... Solidarietà!
19
ottobre 2003
Inizia
una grande nuova "tappa"
di
biciclette e d'amore.
Da
Firenze a Kathmandu, in Nepal
Un
ulteriore contributo alla sensibilizzazione ai valori della solidarietà e
motivo di RACCOLTA FONDI da indirizzare a due nuove "case per minori"
di Firenze ed alla "Casa della Compassione" ( KARUNA BHAWAN ) di Kathmandu.
E
già si parla di Serbia...
CARITAS Diocesana
di Firenze - Firenze...
senza confini
E’
nata così, quasi per caso da un incontro, una amicizia, l’ idea di organizzare
un viaggio in bicicletta per poter far conoscere a molti ciò che nella città si
muove da anni con le parole della pace, della solidarietà e della inclusione
sociale.
Ma
il viaggio non è solo quello verso mete particolari.
Il
viaggio è anche e soprattutto quello di ogni giorno, per le strade di casa. Con
protagonista la gente comune, magari desiderosa di essere attiva in una
condivisione e partecipazione che normalmente viene affidata a tecnici,
operatori e religiosi.
Gente
che non vuole stare a guardare alla finestra, consapevole che ciascuno può
dire, nel modo che gli appartiene, cosa pensa dei tanti che per storia,
condizione, malattia non possono accedere a una vita dignitosa.
Gente
che ha voglia di fare, anche di prendere una bicicletta …
I
ciclisti di Firenze non sono nuovi ad iniziative del genere alcuni di loro si
sono mossi negli ultimi anni per strade vicine e lontane e non solo con lo
scopo di pedalare.
Anche
alla loro esperienza si ispira il nostro progetto.
Testimonial
e guida dei nostri ciclisti è Marco Banchelli, il ciclo-nauta più famoso, e non solo della
nostra città. Marco, che per i
significati del suo impegno è stato definito “messaggero di pace nel mondo”, in
bicicletta ha percorso strade, piste, sentieri ed… acque (!) di tutti i
continenti.
Egli
ha trovato la sua meta privilegiata in
Nepal, e nelle sue impervie vie: quelle delle più alte montagne del mondo, l’
Himalaya.
Nel
1992 è giunto fin quasi a m. 6.000 al cospetto del tetto Everest, di cui nel 2003 ricorre il 50° anno della
conquista della vetta.
La
CARITAS Diocesana di Firenze, attraverso
le iniziative di formazione alla pace e alla mondialità e la promozione di
servizi alle persone più disagiate e escluse, si è sempre posta a difesa di un
mondo senza diritti, senza parola…
A
Firenze ha creato una rete di risposte ai bisogni che vanno dai centri di
ascolto, alle mense, alle case di accoglienza, con particolare attenzione alla
area carcere e psichiatria, ed ai minori con disagio, per i quali sta aprendo
due nuovi centri.
Tra
i suoi interventi all’estero, il gemellaggio
con la scuola elementare e media “Sveti Sava” di Mladenovac, in Serbia,
nella quale segue il percorso educativo dei bambini con disabilità.
Don Piero
Sabatini
Presidente
Caritas - FI
In collaborazione con Enzo CAPRETTI e
Luisa SANVITO
Firenze,
19 ottobre 2003
La
"partenza" da Piazza della Repubblica con
Don
Piero Sabatini - Direttore CARITAS FI
Marco
Banchelli - "Ciclonauta"
Giovanni
Santi - Presidente Casa del Popolo San Quirico
Eugenio
Giani - Assessore allo Sport e Gemellaggi di Firenze
Il 4 novembre 1998
Marco Banchelli
insieme a Upasana Malla,
Jeet Bhadur Magar e Thula Kancha
conquistava,
da 'portabandiera' dell' Unione Europea,
"il lago più alto del mondo"
dedicandolo ai bambini
di ogni terra
8
dicembre 2003
Il nuovo "gruppo"
CARITAS
/ SOLIDARIETA' destinazione
NEPAL 2004 :
insieme
a Marco BANCHELLI i "ciclo-nauti"
-
Pietro PECCHIOLI
-
Raul GUERNIERI
-
Marcello SALVINI
-
Riccardo BRAVI
-
Marta BERTONI detta Giovanna
-
Carla BARBANTI
-
Maurizio PEDERZOLI
-
Valerio MIANULLI
ed
inoltre
-
Luisa SANVITO
-
Maria Luisa LOI
-
Cristiana MARIANI
-
Massimo PECCHIOLI
-
Milena CECCHI
-
Rosalba NUTI
-
Tatiana IACOPOZZI
-
Susanna GUERRINI
-
Maria Francesca GALLIFANTE
-
Filippo GIUNTI
-
Giovanni BOGANI
In
"quattro" hanno poi rinunciato
per imprevisti dell'ultima ora.
Il
numero totale degli effettivi partecipanti è stato quindi "16":
-
n. 7 ) ciclonauti
-
n. 9 ) accompagnatori
Ufficio Stampa - Comune di Firenze / Palazzo
Vecchio - P.za Signoria, 1 - 50122 Firenze
Tel.
055 276 8075 - Fax 055 276 8282
Firenze,
02 Gennaio 2004
IN
NEPAL PER UNA MISSIONE DI PACE IN BICICLETTA CON LA CARITAS. L'ASSESSORE GIANI:
"FIRENZE PRONTA A STIPULARE UN PATTO DI FRATELLANZA"
Una
missione di pace e un gemellaggio tra i "Centri per minori"
fiorentini e "La Casa della Compassione", promossi dal Comune di
Firenze e dalla Caritas, a conclusione del "giubileo" dell'Everest di
cui nel 2003 è ricorso il 50° anniversario della sua conquista.
Un
gruppo di otto ciclisti guidati da Marco Banchelli partirà l'8 gennaio da
Firenze diretto in Nepal per portare un messaggio di solidarietà e di pace. I
nove ciclisti percorreranno 800 chilometri per raggiungere il 10 gennaio il
"Ponte dell'Amicizia" che segna il confine tra il Nepal e la Cina,
attraversarlo fino al confine con l'India (il 20 gennaio) e raggiungere i
luoghi dove è nato Siddharta. Il ritorno a Firenze è previsto per il 25
gennaio.
"Avere
in questa missione di pace la Caritas e Marco Banchelli, sono una garanzia di
successo e di serietà - ha sottolineato l'assessore alle relazioni
internazionali Eugenio Giani - e Marco Banchelli, attraverso lo sport, riesce a
portare la solidarietà nei Paesi più poveri e dimenticati. È necessario
contribuire a garantire che il Nepal resti governo e sovrano risolvendo, in
modo pacifico, i problemi al suo interno con la guerriglia. Firenze è pronta ad
ospitare dialoghi di pace e Marco Banchelli, con la sua esperienza in Nepal,
dovrà individuare quelle popolazioni che hanno le caratteristiche per siglare
un «patto di fratellanza» con Firenze; una forma di attenzione verso quel
territorio da parte della nostra città".
Ancora
una volta Marco Banchelli sarà il testimonial della pace nel mondo e guiderà un
gruppo di nove persone che percorrerà in bicicletta jungle e montagne,
incontrando pagode e povertà. La missione di pace nasce dal gemellaggio con il
Centro Karuna Bhawan (Casa della Compassione) in Nepal.
"Faremo
un viaggio molto lungo ma molto significativo - ha commentato Marco Banchelli -
ma il viaggio che ognuno può compiere con la sua bicicletta, è anche e
soprattutto quello di ogni giorno, per le strade della propria città,
effettuato da gente comune. Gente che ha voglia di fare, di prendere una
bicicletta e portare in giro per il mondo messaggi di pace. Porteremo non solo
solidarietà ma anche aiuti concreti e tutti possono contribuire con un
versamento sul c/c postale n. 26091504 intestato all'Associazione Volontariato
Solidarietà CARITAS-ONLUS con la causale Centri per Minori".
I
"ciclo-nauti", nell'anno del centenario della nascita del sindaco di
Firenze Giorgio La Pira, consegneranno alle forze governative ed ai rivoltosi
"maoisti" da parte della città di Firenze il seguente messaggio di
pace: "Un invito a trovare la via del negoziato, dell'accordo e della pace
al di fuori del loro territorio, delle forti pressioni interne e delle super
potenze con cui il Nepal confina (Cina e India), a Firenze, Città di
Pace".
Il
gruppo di "ciclo-nauti", oltre che da Marco Banchelli, è composto da Pietro
Pecchioli, Raul Guernieri, Marcello Salvini, Riccardo Bravi, Marta Bertoni,
Carla Barbanti, Maurizio Pederzoli e Valerio Mianulli.
"Marco
Banchelli, che compirà il 19° viaggio in Nepal, sarà l'emissario della pace per
il Comune, la Caritas e tutti coloro che credono nella pace - ha commentato don
Piero Sabatini direttore della Caritas fiorentina -. L'incontro con Marco
Banchelli è stato piuttosto fortuito ma molto bello. La nostra società, il
nostro mondo hanno bisogno di eroi positivi e Marco è uno di loro. Due sono gli
obiettivi che ci prefissiamo: far crescere nelle persone il senso di
solidarietà e condivisione e portare un messaggio di pace. Senza la pace non
può esserci condivisione e solidarietà; non c'è pace senza giustizia, come ha
detto ieri il Santo Padre". (uc)
"Diario di viaggio" di Marco Banchelli
Kathmandu,
9 gennaio
Dopo
un viaggio lungo e con un piccolo intoppo a Vienna, siamo partiti con oltre tre
ore di ritardo, oggi
la prima giornata di questa nuova avventura: la mia "diciannovesima",
in Nepal...
Sicuramente il momento piu' significativo e' stato durante la conferenza stampa di presentazione, soprattutto per il clima che si e' creato nei locali del "Base Camp" del caro amico Nirmal, dove si è svolta. Al termine la prima immagine "ufficiale" del viaggio (qui sopra). La situazione al primo impatto e' migliore oltre ogni aspettativa anche se indubbiamente tutto appare sotto il controllo di polizia ed esercito, anche troppo! Il tempo e' bello, il cielo azzurro e c'e' anche una discreta voglia di iniziare a pedalare. Adesso pero' abbiamo tutti un gran desiderio di dormire...
Sicuramente il momento piu' significativo e' stato durante la conferenza stampa di presentazione, soprattutto per il clima che si e' creato nei locali del "Base Camp" del caro amico Nirmal, dove si è svolta. Al termine la prima immagine "ufficiale" del viaggio (qui sopra). La situazione al primo impatto e' migliore oltre ogni aspettativa anche se indubbiamente tutto appare sotto il controllo di polizia ed esercito, anche troppo! Il tempo e' bello, il cielo azzurro e c'e' anche una discreta voglia di iniziare a pedalare. Adesso pero' abbiamo tutti un gran desiderio di dormire...
punto di
confine tra Nepal e Cina (Tibet)
BHAKTAPUR - 12 gennaio
Ieri
abbiamo iniziato la traversata come da programma. Ci siamo portati tutti
insieme sul confine con la Cina (Tibet) di Kodari e poi, lasciato il resto del
gruppo alle cure dei miei sempre piu’ cari Thula e Jeet Bhadur siamo partiti.
Come prima tappa non c’e’ stato male... Sterrato
e guadi nella prima parte, nervosi sali scendi nella seconda. Benino.
Considerando anche le disavventure di Carla: prima caduta sul bordo di un
piccolo precipizio (!), poi morsa da un cane, per fortuna senza alcuna grave
conseguenza… Oggi, invece, tutto molto bene. Dalla stagione, che continua ad
essere ideale, alla strada, buona, fino allo splendore di Bhaktapur. La mia
citta’ preferita.
Ed
anche se il rientro a Kathmandu avverra’ nella sera con l’incombere della
notte, poco male. Sicuramente sara’ un’ulteriore emozione ed appendice
all’avventura. A tappa conclusa avremo
piu’ o meno percorso i primi km 160 del viaggio e la pedalata-missione procede
come meglio non potevamo ipotizzare.
L’unico
grande rammarico e’ che, nonostante la prima pagina dell’ “HIMALAYA TIMES” dopo
la conferenza stampa dell’altro ieri, sembra che niente si sia mosso ne’ a
livello opposizione maoista ne’ governativa. Ma i ciclisti “veri” non si
arrenderanno certo alle prime difficolta’.
E
mentre giungono notizie tragiche di altri morti su entrambi i fronti noi
continuiamo a pedalare apparentemente lontani da tutto ed il Nepal continua a
dare le stesse magiche sensazioni di sempre.
KATHMANDU 13 gennaio
La
tappa odierna è stata dedicata alla non semplice escursione a Dakshinkali. Al di là dell’impatto con i riti che nel
gruppo ciclisti e non ha lasciato questa esperienza, mi viene immediatamente da
rilevare alcuni particolari. Il primo è lo spiegamento notevole di polizia ed
esercito con cui sempre con più frequenza ci imbattiamo. Posti di guardia apparentemente
tranquilli, ma ad armi imbracciate e non a canne basse(…) truppe in pieno
assetto da battaglia che sembrano perlustrare crinali e vallate.
La
popolazione pare tranquillissima nel normale sviluppo delle attività
quotidiane, come pure il nostro passaggio viene accolto dai soliti quasi
commoventi entusiasmi da chi incrociamo, ma resta comunque il fatto che al
tempio mai così scarsa affluenza mi era capitato di notare ed anche molti
piccoli punti ristoro o bancarelle di piccole cose sono chiusi. Indubbiamente
anche una certa informazione non aiuta il Nepal. Il Nepal avrebbe bisogno di
tanto, ma certo di non essere isolato o abbandonato. La gran parte delle sue
genti ha voglia di Pace e di libera e civile convivenza. E lo manifesta, quasi
senza ritegno.
Magari
voglio augurarmi con tutto il cuore che possa essere un ottimo tassello la
prima consegna del gagliardetto di Firenze a Sanu Marajan. Un amico da sempre
molto introdotto nelle relazioni
politiche governative, che si è impegnato personalmente a far pervenire
ad alcuni ministeri del Nepal la proposta-invito del Comune di Firenze. Sono
anche avviati i contatti per un patto di fratellanza con Kathmandu e Pokhara.
Ma di questo spero ci sarà modo di parlarne meglio prima del nostro rientro in
Italia.
Carla
ha sperimentato anche il sistema sanitario del Nepal e si è sottoposta sia ad
anti-tetanica che anti-rabbia. Sicuramente staremo tutti più tranquilli.
Domani,
se uno sciopero dell’ultima ora non condizionerà il programma, dovremmo
prendere la via per Mugling ed il Terai, verso il confine dell’India...
Pokhara, 17 gennaio
Sono
stati giorni molto intensi. Sia di bicicletta che di altre “cose”. Siamo
passati dal caos di Kathmandu ad un infinito percorso di sali scendi, fino a
lunghi tratti di strada dissestata da affrontare insieme a camion e bus dai gas
di scarico di indefinibile composizione e densità. Nel parco di Chitwan ci
hanno poi accolto gli elefanti ed i rinoceronti insieme a preoccupanti colpi di
arma da fuoco di un probabile scontro tra le parti contendenti.
Il
giorno seguente è stato anche ucciso il sindaco, in un paese vicino. Ed è
ancora più strano riprendere a pedalare in un’aria di apparente tranquillità
mentre prosegue in maniera così accidentata e drammatica il percorso di questo
popolo a me tanto caro.
Siamo
così arrivati al confine con l’India di Sanauli nel perfetto rispetto della
tabella di marcia. Nessuno ha avuto seri problemi né fisici né ai mezzi e
l’unica foratura di Marcello e la mia stessa crisi di fame verso Mugling sembrano
veramente particolari irrilevanti. Carla e Giovanna hanno pedalato come treni.
Pietro e Marcello hanno un grande allenamento da buon ciclo-amatori, come pure
Raul, il più esperto, che con la sua simpatia ed il suo stile impeccabile è
stato un po’ di riferimento sia per noi in bicicletta che per gli altri sul
mini-bus al seguito. Maurizio ha quasi da subito rinunciato, un po’ per
problemi di respirazione un po’ per i problemi d’impatto che, nonostante tutto
(problemi, progresso ed altro), questa realtà continua provocare.
Sicuramente momento assai particolare, e non solo di
questa giornata, è stato quando abbiamo appeso alle biciclette i vessilli che
erano con noi, a Lumbini. Un luogo di
Pace dove sei secoli prima di Cristo nacque Gautama Sakyamuni, il Principe
Siddharta, divenuto poi il Buddha.
E
così Firenze e Sesto Fiorentino, Modena e Carpi, Melegnano, il Popolo Saharawi,
la Regione Toscana ed la Regione Molise sono stati idealmente con noi. Un po’
come il nostro padrino Patrizio Roversi
e come tutte le persone e i nostri cari che possono riconoscersi nel
nostro messaggio e che non sono "fisicamente" con noi.
E
la nostra “Pedalata della PACE” si è conclusa. Almeno sulla “carta” o cartina…
Il totale dei chilometri percorsi dovrebbe essere intorno ai km. 550. Adesso
continueremo a pedalare, certo. Magari tentando di fare nuovi ciclisti più o
meno per “caso” tra i nostri compagni accompagnatori. Soprattutto però dovremmo
concentrarci al meglio sulla parte conclusiva del viaggio, quella che si
potrebbe definire la “Pedalata della Solidarietà”. Diversi appuntamenti ci attendono. Nella mia
veste di Ambasciatore di Firenze spero di riuscire ad avviare nelle prossime
ore il primo “Patto di fratellanza” con il sindaco di questo prodigio della
natura che è Pokhara.
TGR-RAI della Toscana
curati da Francesco TEI
o con "LadyRadio" di Firenze
con Alessandra "Maggiolina"
con Alessandra "Maggiolina"
Patan, 20 gennaio
Di
sicuro i pochi chilometri che abbiamo pedalato oggi hanno costituito un
piacevole “riscaldamento” ll’incontro a cui abbiamo assistito. Quantomeno per
noi ciclonauti. Patan, pur essendo un’antica capitale, è oramai stata
completamente incorporata da Kathmandu e quasi è impossibile accorgersi della
loro distinzione.
A
Patan è stata costruita una chiesa cattolica dedicata all’Assunzione di Maria,
che probabilmente, ancora per molto tempo, rimarrà l’unica del Nepal. Da anni
rivolgo la mia attenzione a questa realtà da sempre guidata dal prefetto
apostolico Padre Antony Sharma. Tra le
varie opere che vengono realizzate a favore della popolazione c’è anche il
centro “Karuna Bhawan”: la Casa della
Compassione. Una emozionantissima capo-delegazione CARITAS Firenze, Luisa
Sanvito e la sempre più dolce
responsabile del centro Sister DEEPA, hanno praticamente posto le basi per un
rapporto di “gemellaggio”. Molte sono le caratteristiche che avvicinano Caritas
e Karuna pur vivendo in realtà così
apparentemente lontane, come ad esempio l’essere dalla parte di chi soffre.
Anche di disagi e problemi dei più gravi e spesso irrisolvibili. Una piccola
testimonianza di una Solidarietà senza
confini e senza limiti. Abbiamo portato anche aiuti concreti dall’Italia
tra cui quelli della Fondazione Francesco CAFFE’, dalla scuola “Bruni” di
Casale (IX° circolo didattico di Prato) e dalla Parrocchia di San Lorenzo a
Firenze. Anche il Comune di Modena ha fornito un suo contributo in materiali
didattici che sono stati destinati all’attività di scolarizzazione svolta dalla
stessa "Casa della Compassione".
Lo splendore di Patan ha come suggellato l’incontro e probabilmente saldato in tutti noi la memoria ad i momenti più salienti di oggi a tutte le ulteriori testimonianze ed opportunità di domani. Affinché il “gemellaggio” prosegua e cresca, in tutti noi come e magari, in tanti altri…
Kathmandu,
21 gennaio
Quando
Keshav Sthapit ha iniziato a muovere alcuni passi di una danza propiziatoria
per la divinità di Kalo Bahiraw per me,
ho di sicuro vissuto degli attimi veramente emozionanti. Peccato che fossi solo
! Il resto del gruppo non poteva certo mancare all’appuntamento con
Pashupatinath.
Keshav
Sthapit è il sindaco di Kathmandu e con lui, oggi ho potuto avviare anche il
“Patto di Fratellanza” con Firenze. Devo
confessare che mi sono anche un po’ commosso nel vedere con quanto interesse
seguisse il mio saluto e la proposta di cui ne sono “portatore”. E poi
l’accoglienza, nella sua stessa abitazione, il saluto in diretta per il TGR
della Toscana nel collegamento quotidiano curato da Francesco Tei. Avere in
qualche modo avvicinato Kathmandu a Firenze è per me motivo di grande, intima
gioia. E poi la sensazione netta di aver siglato solamente un “inizio”…
Credo
che la Pace si costruisca anche e soprattutto attraverso simili opportunità.
Magari anche attraverso futuri scambi culturali o artistici, forse anche
commerciali e quant’altro. Lo scambio è alla base di ogni tipo di rapporto sia
individuale che di comunità ed una cultura di confronto e dialogo corretto può
solo contribuire ad allargare la base per un futuro migliore del nostro
pianeta.
Chissà,
forse anche sconfiggere le guerre e alcuni dei tanti modi in cui si possono
presentare e combattere.
A
proposito di guerra: questa mattina abbiamo avuto anche la conferenza stampa di
saluto. Curata da Uttam Pujal per il Kathmandu Guest House e tenutasi nello
splendido Park Village di Buddanilkantha. Ho l’impressione che il messaggio sia
stato compreso in maniera assai più chiara che alla presentazione. Vedremo
domani o sapremo nei prossimi giorni, come i mezzi d’informazione rilanceranno
i motivi propulsivi del nostro pedalare e del
nostro viaggio.
Certo
che anche solo riuscire ad avviare i contatti con le parti in lotta in Nepal
per rendere possibile un loro incontro a Firenze potrebbe essere un enorme
ulteriore successo della nostra avventura.
Chissà
se il sindaco di Kathmandu potrà mai venire a Firenze e magari dedicare una
danza anche ai nostri amministratori: sarebbe curioso vedere la loro risposta.
Potrebbe anche venir fuori una specie di danza comune. Una musica che guida con
le sue note ed i movimenti che evoca verso la Pace. E non solo per il Nepal. Una musica che accompagni magari anche il
pedalare quotidiano di noi “ciclonauti”…
- "Patto di
Fratellanza" con il sindaco di Pokhara
- "Patto di
Fratellanza" con il sindaco di Kathmandu
Con il sindaco di Pokhara, sotto lo "sguardo" del Machhapuchhre... |
Sesto Fiorentino, 26 gennaio 2004
Solo
ieri sera, quando per ultimo ho ritirato all’aeroporto Vespucci di Firenze il
mio “borsone” da viaggio arrivato insieme ad altri con qualche ora di ritardo
rispetto a noi, ho avuto la sensazione che il viaggio fosse realmente concluso.
Sono
stati giorni molto intensi, per tutti: ciclisti e “non”. Ed anche per me che
pur non risentendone mai in maniera eccessiva, ho dedicato veramente ben poco
tempo al riposo. C’era sempre qualcosa da fare ! Tutto sommato lo sforzo minore era proprio
quando mi trovavo in bicicletta dove almeno dovevo pensare solamente a pedalare
(o quasi…).
I
miei compagni d’avventura sono stati tutti veramente straordinari ed anche
qualche imprevisto è stato affrontato e superato nel migliore dei modi. I
“ciclisti”, con Pietro, Marcello e Raul della Polisportiva San Quirico in
particolare, erano preparati benissimo da una passione quotidiana e da ore di
pedalate, raduni e piacere legati alla bicicletta. Anche Carla di Carpi e Giovanna da Modena,
appassionate di montagna e di sci-alpinismo, oltre che di bicicletta, mai mi
sono parse in seria difficoltà. Maurizio, di Modena pure lui, è stato invece in
un certo senso “selezionato” dalla strada e da qualche problema fisico. Ma il
suo ringraziamento e saluto a Vienna ha avuto per me un grande valore, anche
nella sorpresa del riceverlo …
Luisa
Sanvito della CARITAS ha sicuramente ben gestito, insieme alle amiche Marisa e
Cristiana di Melegnano (MI) il gruppo dei “non ciclisti”: con l’entusiasmo
incontenibile di Francesca, la pacatezza di Susanna, gli stupori di Milena, la
tranquillità di Tatiana, gli scatti (fotografici) di Massimo e le riprese video
di Filippo.
In
totale in bicicletta dovremmo aver percorso poco più di km. 700 (705 secondo i
miei calcoli), che in mountain-bike non sono pochi ed a maggior ragione per le
strade del Nepal, spesso dissestate e quasi per niente pianeggianti. Oltre alla
traversata “ufficiale” da confine Cina a confine India abbiamo raggiunto e
pedalato in città e luoghi di assoluta bellezza e fascino, sia per la cultura e
l’arte sia per la natura, e che ogni volta in me riescono ad emozionarmi e
riempirmi di stupore. Da Bhaktapur a Dakshinkali, da Patan fino a Pokhara,
autentico balcone sull’Himalaya e gli Annapurna con il "divino"
Machhapuchhre.
Abbiamo
forato solo una volta, una sola caduta-scivolata senza alcuna conseguenza;
abbiamo affrontato e superato momenti di caos e traffico ed altri attimi di
piccole tensioni. Ma siamo stati sempre uniti, sempre gruppo. E questa è stata
la nostra forza.
L’energia
che ha alimentato i nostri messaggi di Solidarietà e Pace nel gemellaggio con la “Casa della
Compassione” (KARUNA BHAWAN) come nell’incontro con bambini e scuole o con
alcuni politici. E sicuramente il senso del nostro viaggio è arrivato a
destinazione. Dai miei amici più cari fino a chi ha appreso di noi dalla stampa
locale o incontravamo per caso per strada.
Non
possiamo sapere adesso se Firenze potrà ospitare delegazioni delle parti in
lotta per trovare una via diversa alle armi, però sicuramente sono avviati dei
“Patti di Fratellanza” che potrebbero comunque costituirne le basi. Non
possiamo sapere se e come si svilupperanno i rapporti tra CARITAS e Karuna
Bhawan, però si sono incontrati, gemellati. E l’emozione di tutti noi presenti
sarà comunque motivo di ricordo e stimolo a proseguire.
La
voglia di PACE nostra e delle nostre città è stata compagna inseparabile e credo che ognuno di noi ne sia stato un
ottimo rappresentante, qualunque sia stato il suo ruolo, nel viaggio.
Le
scarpe che ho usato avevano sempre un po’ di sabbia rossa del deserto
australiano tra le grinze della pelle e la stoffa delle stringhe. Adesso è
quasi scomparsa andandosi a mischiare con le terre del Nepal. Mi piace averlo
pensato, averlo fatto. Mischiare le terre è un po’ come mischiare noi,
granellini di sabbia dell’universo… Sarebbe bello poter vivere tutti in pace,
mischiati, diversi ma rispettando le diversità, con gioia e amore.
E
se realizzare ciò può sembrare difficile o impossibile, l’impegno di ognuno di
noi, qualunque sia il mezzo ed il modo con cui “pedaliamo”, dovrà comunque
essere presente e non stancarsi mai di alimentare ogni giorno un po’ la nostra
aspirazione ed il nostro sogno.
NAMASTE’
!
Ufficio
Stampa - Comune di Firenze / Palazzo Vecchio - P.za Signoria, 1 - 50122 Firenze
Tel.
055 276 8075 - Fax 055 276 8282
COMUNICATO
STAMPA
Firenze,
02 Febbraio 2004
FIRENZE
STRINGE UN 'PATTO DI FRATELLANZA" CON LE CITTÀ DEL NEPAL PER DIRE NO ALLA
VIOLENZA. LA 'TRAVERSATA' DI MARCO BANCHELLI COME MESSAGGERO DI PACE
Dalla
"Porta dell'Amicizia" ai confini con la Cina fino alla frontiera
dell'India: Marco Banchelli ha attraversato in un paio di settimane tutto il
Nepal in bicicletta per dare una testimonianza di pace e anche per
rappresentare la sensibilità di Firenze verso una terra che da otto anni vive
il dramma della guerra civile. Questo viaggio ha, infatti, rappresentato una
tappa importante nella costruzione di un "patto di fratellanza" tra
Firenze e la capitale del Nepal Kathmandu e la cittadina di Pokhara.
Oggi
l'assessore allo sport Eugenio Giani ha ricevuto in Palazzo Vecchio Marco
Banchelli che dai sindaci del Nepal ha portato come segno di amicizia e di
collaborazione all'interno del "patto di fratellanza" con Firenze
doni per il sindaco Leonardo Domenici, per l'assessore Giani e per la città.
"Il
viaggio di Banchelli in Nepal è pieno di significati e racchiude molteplici
finalità - ha spiegato l'assessore Giani - come viaggio alla Casa della
Compassione e anche come occasione per iniziare un dialogo con questo popolo e
per promuovere Firenze come sede di incontri tra le varie forze per avviare un
cammino di pace in Nepal. La nostra battaglia mira infatti ad attivare tutti i
percorsi di confronto e di mediazione possibili perché il Nepal non diventi un
nuovo Tibet".
Tra
i doni, oltre a cornici, opera di antiquariato locale, il sindaco di Kathmandu
ha inviato anche, come regalo per la città, la riproduzione di un tempio
buddista, simbolo di pacifica convivenza tra le diverse religioni.
"In
bicicletta abbiamo percorso oltre 700 chilometri, pedalando, oltre che per la
traversata ufficiale - ha ricordato Banchelli - dal confine con la Cina a
quello con l'India anche in città e luoghi di assoluta bellezza. Spero che i
'patti di fratellanza' avviati possano costituire le basi di una via diversa
alle armi per le parti da anni in lotta in Nepal" (vp)
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