Translate / Select Language

mercoledì 3 marzo 2021

Con gli occhi lucidi per il "Re": con Davide Cassani nel giorno di Alfredo Martini (di Marco Banchelli)

L’ “aurea di Alfredo” di Mario Cipollini, “Alfredo, un patrimonio” di Paolo Bettini, l’affettuoso piccolo “moto d’invidia oratoria” del Presidente della Toscana Eugenio Giani, insieme a tante altre testimonianze e vari episodi di ciclismo e vita trascorsi con Alfredo Martini raccontati da tutti i suoi campioni. Tutti presenti lo scorso 18 febbraio in una manifestazione doppia tra Sesto Fiorentino e Calenzano, per ricordare quello che sarebbe stato il giorno in cui il mitico ed inavvicinabile Alfredo avrebbe compiuto 100 anni. Praticamente il solo Francesco Moser è risultato alla fine assente giustificato. Di tutti i modi in cui avrebbe potuto terminare questo autentico ritrovo di “squadra”, anche perché comunque la storia di Alfredo, di grandi campioni e di ciclismo continua, migliore di certo non poteva esserci dello scambio di emozioni autentiche con l’attuale CT della Nazionale, colui che dopo Franco Ballerini e Paolo Bettini, costituisce l’eredità più autentica del lavoro di Martini con la proiezione dalla sua esperienza al presente verso il futuro: Davide Cassani.
Con Davide già dai primi anni 2000, avevamo parlato e “quasi” portato alla realizzazione, di una mitica traversata ciclistica del Nepal:”…magari avrebbe fatto bene anche a Marco Pantani, venire con noi…”, mi aveva confidato una sera. 
Allora, caro Davide, dopo tutti i ricordi e quanto è stato detto, ti sembra difficile aggiungere ancora qualcosa? “Difficile…?!? Ma proprio per niente – mi ha risposto dopo neppure un paio di secondi d’attesa – Parlare di Alfredo non è mai troppo, ma soprattutto è una delle cose più semplici che uno che ha avuto la fortuna di conoscerlo possa fare!”
E magari sorpreso dall’espressione meravigliata del mio volto ha immediatamente proseguito e precisato: “E’ sufficiente chiudere gli occhi, rivederlo, aprire il cuore…”. Già. 
In fondo la vita e la storia di Alfredo Martini ha anche il sapore di qualcosa di antico e eterno, un po’ come una fiaba che sempre ti lascia un insegnamento, un messaggio. E Alfredo così continua ad essere ogni giorno al tuo fianco con la freschezza della sua saggezza e dei suoi insegnamenti vissuti. “E’ proprio come in tante fiabe, caro Marco… - conclude Cassani – ricordi come si chiamava la sua mamma? Regina! E le regine danno la vita ai Re… E per tutti noi oggi che in fondo siamo tutti suoi figli e ‘sudditi’, Alfredo è stato e sarà per sempre il Re migliore del ciclismo e dello sport come di ogni volta che per un qualunque motivo avevamo bisogno di lui. Il Re più amato del regno…”.
Salutandoci, non ho potuto fare a meno di notare che, pure Davide, come me, appena sopra la mascherina, aveva gli occhi lucidi.








Nessun commento:

Posta un commento