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Da un giorno infatti, come tutti saprete, il "nostro" Nepal ha sicuramente iniziato una nuova storia. Ed io con lui. La prima drammatica pagina scritta dalla natura, è tra le più sconvolgenti che si potessero immaginare.
La "zona" è storicamente tra le più sismiche del nostro pianeta, con l'India che spinge sulla "massa" del Tibet, Cina e alimenta la "grinza" dell'Himalaya, ma certi eventi lasciano sempre e comunque un qualcosa che ti scuote nel profondo. Che ti stravolge nel sentire e riflettere sull'assoluta precarietà del nostro stato di essere umano che di fatto ha solo una grande risorsa a disposizione per l'intera durata della sua vita: l'Amore. Ed il grande privilegio della scelta nel poterlo scambiare con gli altri.
In Nepal per me è stato come una specie di Scuola dove ho come imparato ad allargare il mio Amore. A tentare di tenere a bada i miei sentimenti meno nobili... Se sono diventato l'uomo che sono, se mia figlia stessa è nata ed è così, lo devo in gran parte al Nepal: straordinaria destinazione della mia bicicletta e della mia anima.
In questi ultimi giorni, e con un entusiasmo sempre maggiore, è anche iniziata una nuova avventura che avrebbe dovuto continuare e crescere la nostra storia. E lo farà. Anche se la scelta di strade e percorsi da adesso sarà ovviamente da modificare.
Ma dopo questa allucinante giornata tutto è ancora prematuro.
Per fortuna (anche grazie ad un servizio "fb") sono riuscito ad avere qualche frammento di buona notizia di amici e strutture che hanno tenuto, ma ne mancano ancora tanti. E l'attesa è atroce. Soprattutto per i miei fratelli Jeetbhadur e Thula. E le loro famiglie...
Per fortuna però c'è comunque anche tanta Speranza. La preghiera che parte dal mio cuore riesce a portarmi tra le rovine che si vedono nelle immagini e oltre. Nei mille angoli di Kathmandu, in tante "case" che sembravano "terremotate" anche da prima: come di certo molti che sono stati in Nepal, magari con me, ben ricorderanno.
Ma la "fortuna" più grande oggi è comunque una "certezza". La mia vita e la mia storia con il Nepal, proseguirà. Anzi... Sarà ancora più importante.
Il nostro "Campo Base" appena aperto, quello costruito in quasi trent'anni e soprattutto con tanti volti ed esperienze di viaggi e incontri, superati questi momenti di attesa e speranza, sarà ancora più forte.
Qualcosa che non si distruggerà mai...
E adesso non posso che unire le mani, flettere leggermente su di esse la testa e rinnovare il mio impegno ed il mio Amore pronunciando il nostro saluto di Vita: NAMASTE' NEPAL.
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