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sabato 2 gennaio 2016

Dall’Himalaya agli Appennini fino agli scavi di una città islamica sulla Sierra Morena...












... per un ABBRACCIO di COLORI e SIMBOLI come "ideale" AUSPICIO di SPERANZA, di PACE e di... MISERICORDIA!
Anche per queste Festività Natalizie, nei (troppo brevi) giorni trascorsi in Spagna nella regione dell'Andalusia, avevo con me alcuni inseparabili e particolarissimi "compagni di viaggio". Mentre scattavamo queste immagini pensavo proprio di presentarvene UNO in questa occasione...

“Fin dal mio primo incontro con questi straordinari simboli dell'antica tradizione tibetana, in Nepal, le bandierine colorate mi sono sembrate come la migliore espressione di sintesi della paceAnche perché rappresentano gli elementi universali: la terra, l’acqua, il fuoco, il cielo e lo spazio

Da sempre è come avessero esteso il loro particolarissimo abbraccio dai templi a cui erano appese fino alle persone a me care e a tutto il mondo. 
Con la concreta sensazione che solamente con il reciproco rispetto di tutte le diversità, politiche come di pensiero e religione, riusciremo a costruire la base indispensabile per una vita migliore per tutti, a bordo di questo grande bene comune che è il nostro pianeta…”


Medina Azahara: 
"panorama"... con Cordoba sullo sfondo!

Insieme a Claudia, 
Marco Banchelli



sabato 12 dicembre 2015

"Col Viola nel cuore", un premio (quasi) del tutto immeritato...


Il "premio" in bronzo, con la Torre d'Arnolfo di Palazzo Vecchio
e la "torre di maratona" dello Stadio Artemio Franchi
Nei giorni scorsi, appena rientrato dal Nepal, ho avuto il piacere di ricevere un "premio". Un'occasione per tanti versi anche prestigiosa (vedere la comunicazione ufficiale più sotto), ma fondamentalmente "immeritata". Almeno dal mio punto di vista...
Il "Viola" nel cuore si riferisce alla passione per il calcio e per la Fiorentina in particolare che da sempre accompagna la mia vita (ed i miei viaggi!). Ma il "merito" per questo credo che sia più da attribuire a mio padre che a me! Ad iniziare dai racconti che hanno accompagnato la mia infanzia riferiti proprio alla mia nascita, nell'aprile 1956. Anno del primo (dei soli "due") scudetti vinti, quando mio padre già frequentava lo stadio e seguiva quella squadra, del resto "fortissima" (oltre alla vittoria del '56 arrivò IIa per cinque anni di seguito...)!
E proprio in quell'anno, sia per la nascita, quanto per il battesimo (di qualche settimana dopo) gli feci perdere ben due partite... Ma il vero "merito" di mio padre è stato quello di essere tifoso della Fiorentina e non della Juventus... come lo era mia madre! Fosse stato "inverso" chissà, magari sarei stato tifoso della squadra bianconera...

Borghini, Banchelli, Giuliani, Vannucci, Panizza, Giani
e lo striscione del Viola Club Kathmandu
Ed invece, oltre ad essere "viola", quella loro rivalità sportiva mi fece essere da subito "sportivo per forza"! Mica potevo fare la guerra a mia madre... ed alla sua famiglia!
Di sicuro il "motto" del mio cuore, e dei Viola Club che negli ultimi anni a Kathmandu e nel deserto dei Saharawi sono nati in seguito alla mia esperienza, "SPORT IN PEACE" aveva messo semi e primi germogli proprio grazie ai miei genitori e a quest'altro straordinario "Caso" della mia vita.

Prima della comunicazione ufficiale del "premio", vorrei anche inviare un particolare ringraziamento a Fabrizio Borghini, giornalista e amico.




Alla Biblioteca delle Oblate di Firenze cerimonia per la consegna dei premi del “COL VIOLA NEL CUORE” iniziativa promossa dall’ Associazione Toscana Cultura e la partecipazione del Comune di Firenze, del “Giglio Amico onlus” e dell’Associazione Azzurri d’Italia.


Questi i premiati:
ATTORI : Daniela Moruzzi, Ferruccio Soleri, Andrea Muzzi e Sergio Forconi;
MEDICI : Pasquale Mennonna (neurochirurgo)
MAGISTRATI : Giuseppe Quattrocchi;
CALCIO : Renzo Ulivieri (presidente allenatori italiani), Paolo Bergamo (arbitro), Fino Fini (Museo del calcio);
CICLISMO : Marcello Bartolini (medaglia d’oro crono-squadre Los Angeles), Roberto Poggiali (ex campione su strada), Marco Banchelli (ciclo-nauta);
PALLAVOLO : Aldo Bellagambi (allenatore nazionale), Roberto Morandi, Gianpaolo Montali;
TELEVISIONE : Paolo Beldì (regista);
TIRO A VOLO : Andrea Benelli (olimpionico e pluricampione del mondo);
CANTANTI : Don Backy;
GIORNALISTI : Oliviero Beha.



lunedì 7 dicembre 2015

Dal Nepal a "Turisti per Caso" ed ai miei grandi amici Patrizio e Syusy

Syusy, Patrizio e Marco in un "Nepal d'Italia"... con il mare!!!
(con Adriatica nel "porticciolo" di Rosignano...)

















TANTO PER "RASSICURARVI"...

Che poi, a leggere bene, dovrebbero aver avuto questo bellissimo scambio di idee (e ricordi) durante l'estate... ( http://turistipercaso.it/…/il-giro-del-mondo-in-80-idee.html ). Riprendo il loro discorso dal passaggio che riguarda il NEPAL:

"Patrizio: ... Dopo il disastro, vorrei fermarmi a Katmandu. Mi sembra una tappa obbligata. Per capire “cosa è rimasto del mondo”. Le cose, le persone, le tradizioni che ci sono qui non sono un patrimonio specifico di questo posto, sono un punto sensibile di tutta l’umanità.

Syusy: Sì, io ci sono tornata meno di un anno fa. A pensarci mi viene male. Spero soprattutto che questa gente stupenda abbia trovato il modo di usare per il meglio gli aiuti e stia reagendo. Ma da qui poi non dirmi che vuoi rifare il viaggio a piedi lungo la valle del Mustang, il Tibet segreto?

Patrizio: No. Perché è stato a suo tempo un viaggio troppo bello: non reggerebbe ad alcun ritorno..."

TRANQUILLI! Io sono appena tornato e in questo "social" (come in altre news e blog) potrete farvi idee più chiare sull'attuale situazione. Ma non solo: da "Ambasciatore" del Kathmandu GH Group e del NEPAL colgo l'occasione per rivolgere a voi ed a tutti i "TURISTIperCASO" e VIAGGIATORI, l'INVITO ad "aiutare" il NEPAL nel modo migliore: tornare o programmare da subito un viaggio! Il NEPAL è ancora lì, con la sua storia, il suo Oriente, le sue infinite montagne dell'Himalaya. E con le sue genti... Qualche "danno" c'è, ma "è rimasto TANTO del mondo" e c'è anche la straordinaria sensazione che per tanti aspetti già sia meglio di prima! Secondo me in grado di reggere anche ai "ritorni"... carissimo Patrizio! "Parola" di uno che (al momento) è "tornato" 34 volte...

Il NEPAL, nonostante i problemi ed il progresso (?), è sempre una TERRA di intense e grandi EMOZIONI. Credo sia proprio nella sua "natura"...
NAMASTE'!




martedì 1 dicembre 2015

Le biciclette di Kathmandu (quando non tutti i mali...) e la mia prima "critical"

Patan: l'arrivo nella Durbar al cospetto del Krishna Mandir...















Più volte, e specialmente in queste ultime settimane, ho scritto e riscritto di come il Nepal non fosse stato né raso al suolo né in ginocchio a causa del terremoto dello scorso aprile. Anzi... Come più volte invece ho accennato al problema attuale con la popolazioni Madhesi e conseguente "blocco" approvvigionamenti dall'India, che ancora, ad oltre cento giorni dall'inizio, non solo non vede sbocchi e soluzioni, ma ogni giorno rende più grave la situazione interna del Nepal. Proprio per la mancanza dei rifornimenti più vari, dalle medicine ai gas-petroli...
Ma, come dire: non tutti i mali vengono per nuocere... C'è infatti una categoria di persone che in un certo senso trae beneficio da questa situazione. Anche se magari "solo" limitatamente alla circolazione stradale: i ciclisti!


Una "categoria" già in forte aumento da qualche anno e che sicuramente, per questa situazione di crisi, ancora in notevole fase di incremento. Certo ancora ben poca cosa in confronto agli eserciti di scooter e traffico (anche in questa non-normalità): ma anche assai meglio rispetto alla tendenza degli ultimi anni dove quasi le biciclette a Kathmandu, come in tutti i paesi che da "poveri" si sentivano avviati all'abbagliante strada del "benessere", sembravano in estinzione!
Bisognerà solo verificare se si tratterà di una specie di moda passeggera o se realmente potrà diventare una nuova scoperta del mezzo e delle sue potenzialità. Soprattutto per le città e la vita di tutti i giorni.
Ed in questa nuova aria ciclistica mi è anche capitato di pedalare la mia prima "critical mass" che da un paio d'anni, anche a Kathmandu come in tante altre parti del nostro pianeta, viene organizzata nell'ultimo venerdì di ogni mese.


E d'altra parte come dire di no all'entusiasmo di Usha ("epica" ciclista del Nepal) che mi ha riconosciuto e chiamato a far parte del gruppo, giusto in partenza dalla piazza Basantapur...
Una biciclettata dove sicuramente eravamo più di duecento e che, sul calar della notte, ci ha portato alla Durbar di Patan in mezzo a luci e grida. Una ventata per me assolutamente nuova e direi anche non del tutto condivisa, ma anche altrettanto assolutamente irrinunciabile... in Nepal!


Con Tania (dall'Australia),  Joline (dall'Olanda) e un incontenibile ciclista di Kathmandu...


venerdì 27 novembre 2015

Marco Banchelli nel "cammino della gloria" del Kathmandu Guest House



















Dal "Comunicato Stampa"


Dal Nepal un prestigioso riconoscimento per Marco Banchelli: il suo nome inserito nella "Walk of Fame" del KGH Group

Non solo Solidarietà, con vari impegni nel mondo della scuola e dello sport in particolare, nell'ultimo viaggio-missione in Nepal del ciclo-ambasciatore Marco Banchelli.
Nei giorni scorsi ha ricevuto un particolarissimo e prestigioso riconoscimento della sua esperienza di grande ciclista delle terre dell'Himalaya e di grande amico del Nepal.
Il suo nome è stato infatti inserito nel "cammino della gloria" presso il rinnovato Dream Garden del Kathmandu Guest House, una delle prime storiche sedi e residenze di viaggiatori ed ospiti provenienti da ogni parte del mondo.
Uno spazio dedicato agli ospiti più illustri nei vari settori, dal turismo allo spettacolo, dalla letteratura ed il sociale fino alla politica, l'alpinismo e grandi avventure.



Tra questi vale la pena ricordare il presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter ed un "figlio" di un suo collega, Jhon Fitzgerald Kennedy Junior, ed ancora i Beatles, l'attore Jeremy Irons, Ricky Martin ed un solo altro italiano, Rainold Messner.
"Molti di loro sono visitatori abituali e noi siamo onorati che con la loro presenza abbiano contribuito a fare di questo luogo un posto dove si possono incontrare grandi personaggi e dove ognuno incontra qualcuno"
ha dichiarato il direttore Rajan Shakya.
Naturalmente Marco Banchelli ha accolto con grande piacere ed emozione questo momento: "... vorrei dedicarlo a tutte le persone che in questi anni hanno condiviso con me proprio questo magico giardino, un autentico Campo Base da dove partire per la scoperta di questo straordinario paese che è il Nepal. E soprattutto... che, nonostante il terremoto e le attuali recenti crisi, continui ad esserlo!"









lunedì 16 novembre 2015

Da Kathmandu a Pokhara, una strada ed una "pedalata" assai particolare...

11 novembre 2015 - "Gate" Kathmandu Guest House (partenza)
... perché oltre ai panorami, agli infiniti sali-scendi, ai profumi e odori (non sempre del tutto "buoni"), oltre agli incontri in qualche sosta o in movimento, con chi ti sorpassa o ti incrocia, con la domanda che verso fine giornata ti prende ("ma chi me lo ha fatto fare...?!?"), ma che dopo poco già ti manca. Per tutto questo e tanto altro ancora, è di sicuro il percorso e l'atmosfera che più di tutti gli altri mi trovo a percorrere anche nel sonno: nei sogni... 
Che l'abbia percorsa da Kathmandu a Pokhara o da Pokhara a Kathmandu; per tutta la lunghezza (circa km. 220 da albergo a albergo), o anche solo per alcuni tratti. Sono convinto che anche chi ha percorso con me magari anche la sola discesa dal passo di Kathmandu (e mi vengono in mente Alessandro, Chiara, Laura e Mariagrazia nell'agosto 2000), la ricordi bene e magari possa capire meglio queste mie sensazioni.
Come dato (al limite della prestazione massima/sportiva), dato che ci sono, ricordo anche con grande piacere il mio "record" su questo percorso. Un record che molti pensano al contrario (proprio per la lunga salita conclusiva) ma che invece è stato proprio in un "ritorno": da Pokhara a Kathmandu nel fine aprile 1993, quando impiegai h. 13 dall'Hotel Ruby di Nayabazar/Pokhara al Kathmandu Guest House. Un tempo per me, anche se più giovane e reduce da un notevole allenamento (i quasi 6.000 del Pisang Peak), rimane una delle prestazioni in assoluto più importanti.

Questa è una breve rassegna di immagini dalla "traversata" di questi ultimi giorni: roba da Ciclisti per Caso più autentici...





































(segue...)