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sabato 19 marzo 2016

"Buona sanità": Morettini e Carini con Sforza, Sessa e poi Olivia, Tasso e tutti gli altri...


"Finestra" di San Luca - nuovo, dal mio lettino...
Il 22 febbraio, dopo una settimana veramente terribile ed un mese circa di rapido "peggioramento", mi sono dovuto rivolgere al "Pronto soccorso" dell'Ospedale di Careggi di Firenze. Tra l'altro accompagnato dallo straordinario team di CICLISTIperCASO, per questa occasione ancora una volta al completo a rendere comunque meno drammatico questo inizio di "tappa" che come pochi altri, sicuramente ed in un modo o nell'altro, sarà fondamentale per il nostro futuro.

Ma in questo "viaggio" così particolare appena iniziato, ripensando anche alle tante voci e notizie che al riguardo si sentono e vengono vissute, non posso che segnalare da subito questa mia esperienza anche come una STORIA di BUONA SANITA'. E di incontri con tante persone "giuste e nel posto giusto". Certo che avrei preferito farmi una mia idea anche dalle storie raccontate, compresa la mia precedente del 1959 (...) ma, dato che ci sono dentro, non posso proprio fare a meno di trasmettere direttamente quello che sto vivendo.

Della prima sosta al Pronto Soccorso (purtroppo) non posso fare alcun nome (anche se ricordo un'infermiera, si chiamava Claudia!): non c'è stato tempo di conoscerli! Anche se, da un giovane ma competente e cordialissimo dottore agli altri infermieri, tutto mi è sembrato da subito meno pesante e doloroso da sostenere. E certo non è poco. In poche decine di minuti avevo già fatto ecografia, ricevuto la visita (ed un primo intervento) di due medici di urologia (Simone SforzaFrancesco Sessa) che già pianificavano le "tappe" che seguiranno e soprattutto mi era stata iniziata una salvifica trasfusione di sangue a causa di un'emoglobina arrivata a dei livelli più che bassi...

La prima notte l'ho trascorsa poco lontano, nel reparto diretto da Alessandro Morettini. Una pessima notte resa più lieve dalla costante presenza di una specie di "apparizione" Jein (?) e sviluppata poi nella mattina da un diretto intervento dello stesso Morettini che con la sua equipe, oltre alla "solita" cordialità, già effettuava una previsione di mio sviluppo clinico che veramente poco si scostava da come pare stia proprio andando...

Trasferimento a San Luca Nuovo (urologia) diretta da Marco Carini e... ancora meglio! Compreso i due compagni di camera che si sono alternati negli otto giorni di permanenza... Certo che qualche piccola differenza nel numerosissimo e disponibilissimo personale c'è: ma mica si può essere tutti uguali!

Ma quante ore si faranno medici tipo gli stessi Sforza e Sessa... O anzi, proprio grazie all'esempio dello stesso "primario" Marco Carini, tutto è più chiaro da comprendere! Come l'ottimo servizio di ieri di pre-ospedalizzazione con l'anestesista Olivia ed il dottor Tasso.

Il giorno 25 febbraio ho anche avuto modo di testare la sala operatoria, per un primo piccolo sondaggio esplorativo. Poco meno di un'ora dove ho anche potuto apprezzare la stessa anestesia, nel corso della quale mi è stato donato anche un sogno bellissimo...
Ma ho l'impressione che sia con San Luca che con la sala operatoria ci sarà modo di conoscersi anche meglio, tra non molti giorni, finita questa specie di "licenza d'attesa"...

Di sicuro, tra infermieri ed infermiere (e qualche medico particolarmente interessato), ci sarà modo anche di riparlare del "nostro" Nepal! Sempre presente, certo. A segnare i miei rapporti con gli altri e questo nuovo, particolare "viaggio" che la Vita mi ha portato.

Ma soprattutto, proseguendo con la mia e magari anche con altre "storie" di simili viaggi, come quelle di Giampaolo e Luigi, voglio auspicare per me e per tutti di continuare a testimoniare di una BUONA SANITA' sempre più "NORMALE"...


Namastè!
Marco Banchelli


ps  - e la BICICLETTA... non c'entra per NIENTE!!!





sabato 2 gennaio 2016

Dall’Himalaya agli Appennini fino agli scavi di una città islamica sulla Sierra Morena...












... per un ABBRACCIO di COLORI e SIMBOLI come "ideale" AUSPICIO di SPERANZA, di PACE e di... MISERICORDIA!
Anche per queste Festività Natalizie, nei (troppo brevi) giorni trascorsi in Spagna nella regione dell'Andalusia, avevo con me alcuni inseparabili e particolarissimi "compagni di viaggio". Mentre scattavamo queste immagini pensavo proprio di presentarvene UNO in questa occasione...

“Fin dal mio primo incontro con questi straordinari simboli dell'antica tradizione tibetana, in Nepal, le bandierine colorate mi sono sembrate come la migliore espressione di sintesi della paceAnche perché rappresentano gli elementi universali: la terra, l’acqua, il fuoco, il cielo e lo spazio

Da sempre è come avessero esteso il loro particolarissimo abbraccio dai templi a cui erano appese fino alle persone a me care e a tutto il mondo. 
Con la concreta sensazione che solamente con il reciproco rispetto di tutte le diversità, politiche come di pensiero e religione, riusciremo a costruire la base indispensabile per una vita migliore per tutti, a bordo di questo grande bene comune che è il nostro pianeta…”


Medina Azahara: 
"panorama"... con Cordoba sullo sfondo!

Insieme a Claudia, 
Marco Banchelli



sabato 12 dicembre 2015

"Col Viola nel cuore", un premio (quasi) del tutto immeritato...


Il "premio" in bronzo, con la Torre d'Arnolfo di Palazzo Vecchio
e la "torre di maratona" dello Stadio Artemio Franchi
Nei giorni scorsi, appena rientrato dal Nepal, ho avuto il piacere di ricevere un "premio". Un'occasione per tanti versi anche prestigiosa (vedere la comunicazione ufficiale più sotto), ma fondamentalmente "immeritata". Almeno dal mio punto di vista...
Il "Viola" nel cuore si riferisce alla passione per il calcio e per la Fiorentina in particolare che da sempre accompagna la mia vita (ed i miei viaggi!). Ma il "merito" per questo credo che sia più da attribuire a mio padre che a me! Ad iniziare dai racconti che hanno accompagnato la mia infanzia riferiti proprio alla mia nascita, nell'aprile 1956. Anno del primo (dei soli "due") scudetti vinti, quando mio padre già frequentava lo stadio e seguiva quella squadra, del resto "fortissima" (oltre alla vittoria del '56 arrivò IIa per cinque anni di seguito...)!
E proprio in quell'anno, sia per la nascita, quanto per il battesimo (di qualche settimana dopo) gli feci perdere ben due partite... Ma il vero "merito" di mio padre è stato quello di essere tifoso della Fiorentina e non della Juventus... come lo era mia madre! Fosse stato "inverso" chissà, magari sarei stato tifoso della squadra bianconera...

Borghini, Banchelli, Giuliani, Vannucci, Panizza, Giani
e lo striscione del Viola Club Kathmandu
Ed invece, oltre ad essere "viola", quella loro rivalità sportiva mi fece essere da subito "sportivo per forza"! Mica potevo fare la guerra a mia madre... ed alla sua famiglia!
Di sicuro il "motto" del mio cuore, e dei Viola Club che negli ultimi anni a Kathmandu e nel deserto dei Saharawi sono nati in seguito alla mia esperienza, "SPORT IN PEACE" aveva messo semi e primi germogli proprio grazie ai miei genitori e a quest'altro straordinario "Caso" della mia vita.

Prima della comunicazione ufficiale del "premio", vorrei anche inviare un particolare ringraziamento a Fabrizio Borghini, giornalista e amico.




Alla Biblioteca delle Oblate di Firenze cerimonia per la consegna dei premi del “COL VIOLA NEL CUORE” iniziativa promossa dall’ Associazione Toscana Cultura e la partecipazione del Comune di Firenze, del “Giglio Amico onlus” e dell’Associazione Azzurri d’Italia.


Questi i premiati:
ATTORI : Daniela Moruzzi, Ferruccio Soleri, Andrea Muzzi e Sergio Forconi;
MEDICI : Pasquale Mennonna (neurochirurgo)
MAGISTRATI : Giuseppe Quattrocchi;
CALCIO : Renzo Ulivieri (presidente allenatori italiani), Paolo Bergamo (arbitro), Fino Fini (Museo del calcio);
CICLISMO : Marcello Bartolini (medaglia d’oro crono-squadre Los Angeles), Roberto Poggiali (ex campione su strada), Marco Banchelli (ciclo-nauta);
PALLAVOLO : Aldo Bellagambi (allenatore nazionale), Roberto Morandi, Gianpaolo Montali;
TELEVISIONE : Paolo Beldì (regista);
TIRO A VOLO : Andrea Benelli (olimpionico e pluricampione del mondo);
CANTANTI : Don Backy;
GIORNALISTI : Oliviero Beha.



lunedì 7 dicembre 2015

Dal Nepal a "Turisti per Caso" ed ai miei grandi amici Patrizio e Syusy

Syusy, Patrizio e Marco in un "Nepal d'Italia"... con il mare!!!
(con Adriatica nel "porticciolo" di Rosignano...)

















TANTO PER "RASSICURARVI"...

Che poi, a leggere bene, dovrebbero aver avuto questo bellissimo scambio di idee (e ricordi) durante l'estate... ( http://turistipercaso.it/…/il-giro-del-mondo-in-80-idee.html ). Riprendo il loro discorso dal passaggio che riguarda il NEPAL:

"Patrizio: ... Dopo il disastro, vorrei fermarmi a Katmandu. Mi sembra una tappa obbligata. Per capire “cosa è rimasto del mondo”. Le cose, le persone, le tradizioni che ci sono qui non sono un patrimonio specifico di questo posto, sono un punto sensibile di tutta l’umanità.

Syusy: Sì, io ci sono tornata meno di un anno fa. A pensarci mi viene male. Spero soprattutto che questa gente stupenda abbia trovato il modo di usare per il meglio gli aiuti e stia reagendo. Ma da qui poi non dirmi che vuoi rifare il viaggio a piedi lungo la valle del Mustang, il Tibet segreto?

Patrizio: No. Perché è stato a suo tempo un viaggio troppo bello: non reggerebbe ad alcun ritorno..."

TRANQUILLI! Io sono appena tornato e in questo "social" (come in altre news e blog) potrete farvi idee più chiare sull'attuale situazione. Ma non solo: da "Ambasciatore" del Kathmandu GH Group e del NEPAL colgo l'occasione per rivolgere a voi ed a tutti i "TURISTIperCASO" e VIAGGIATORI, l'INVITO ad "aiutare" il NEPAL nel modo migliore: tornare o programmare da subito un viaggio! Il NEPAL è ancora lì, con la sua storia, il suo Oriente, le sue infinite montagne dell'Himalaya. E con le sue genti... Qualche "danno" c'è, ma "è rimasto TANTO del mondo" e c'è anche la straordinaria sensazione che per tanti aspetti già sia meglio di prima! Secondo me in grado di reggere anche ai "ritorni"... carissimo Patrizio! "Parola" di uno che (al momento) è "tornato" 34 volte...

Il NEPAL, nonostante i problemi ed il progresso (?), è sempre una TERRA di intense e grandi EMOZIONI. Credo sia proprio nella sua "natura"...
NAMASTE'!




martedì 1 dicembre 2015

Le biciclette di Kathmandu (quando non tutti i mali...) e la mia prima "critical"

Patan: l'arrivo nella Durbar al cospetto del Krishna Mandir...















Più volte, e specialmente in queste ultime settimane, ho scritto e riscritto di come il Nepal non fosse stato né raso al suolo né in ginocchio a causa del terremoto dello scorso aprile. Anzi... Come più volte invece ho accennato al problema attuale con la popolazioni Madhesi e conseguente "blocco" approvvigionamenti dall'India, che ancora, ad oltre cento giorni dall'inizio, non solo non vede sbocchi e soluzioni, ma ogni giorno rende più grave la situazione interna del Nepal. Proprio per la mancanza dei rifornimenti più vari, dalle medicine ai gas-petroli...
Ma, come dire: non tutti i mali vengono per nuocere... C'è infatti una categoria di persone che in un certo senso trae beneficio da questa situazione. Anche se magari "solo" limitatamente alla circolazione stradale: i ciclisti!


Una "categoria" già in forte aumento da qualche anno e che sicuramente, per questa situazione di crisi, ancora in notevole fase di incremento. Certo ancora ben poca cosa in confronto agli eserciti di scooter e traffico (anche in questa non-normalità): ma anche assai meglio rispetto alla tendenza degli ultimi anni dove quasi le biciclette a Kathmandu, come in tutti i paesi che da "poveri" si sentivano avviati all'abbagliante strada del "benessere", sembravano in estinzione!
Bisognerà solo verificare se si tratterà di una specie di moda passeggera o se realmente potrà diventare una nuova scoperta del mezzo e delle sue potenzialità. Soprattutto per le città e la vita di tutti i giorni.
Ed in questa nuova aria ciclistica mi è anche capitato di pedalare la mia prima "critical mass" che da un paio d'anni, anche a Kathmandu come in tante altre parti del nostro pianeta, viene organizzata nell'ultimo venerdì di ogni mese.


E d'altra parte come dire di no all'entusiasmo di Usha ("epica" ciclista del Nepal) che mi ha riconosciuto e chiamato a far parte del gruppo, giusto in partenza dalla piazza Basantapur...
Una biciclettata dove sicuramente eravamo più di duecento e che, sul calar della notte, ci ha portato alla Durbar di Patan in mezzo a luci e grida. Una ventata per me assolutamente nuova e direi anche non del tutto condivisa, ma anche altrettanto assolutamente irrinunciabile... in Nepal!


Con Tania (dall'Australia),  Joline (dall'Olanda) e un incontenibile ciclista di Kathmandu...


venerdì 27 novembre 2015

Marco Banchelli nel "cammino della gloria" del Kathmandu Guest House



















Dal "Comunicato Stampa"


Dal Nepal un prestigioso riconoscimento per Marco Banchelli: il suo nome inserito nella "Walk of Fame" del KGH Group

Non solo Solidarietà, con vari impegni nel mondo della scuola e dello sport in particolare, nell'ultimo viaggio-missione in Nepal del ciclo-ambasciatore Marco Banchelli.
Nei giorni scorsi ha ricevuto un particolarissimo e prestigioso riconoscimento della sua esperienza di grande ciclista delle terre dell'Himalaya e di grande amico del Nepal.
Il suo nome è stato infatti inserito nel "cammino della gloria" presso il rinnovato Dream Garden del Kathmandu Guest House, una delle prime storiche sedi e residenze di viaggiatori ed ospiti provenienti da ogni parte del mondo.
Uno spazio dedicato agli ospiti più illustri nei vari settori, dal turismo allo spettacolo, dalla letteratura ed il sociale fino alla politica, l'alpinismo e grandi avventure.



Tra questi vale la pena ricordare il presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter ed un "figlio" di un suo collega, Jhon Fitzgerald Kennedy Junior, ed ancora i Beatles, l'attore Jeremy Irons, Ricky Martin ed un solo altro italiano, Rainold Messner.
"Molti di loro sono visitatori abituali e noi siamo onorati che con la loro presenza abbiano contribuito a fare di questo luogo un posto dove si possono incontrare grandi personaggi e dove ognuno incontra qualcuno"
ha dichiarato il direttore Rajan Shakya.
Naturalmente Marco Banchelli ha accolto con grande piacere ed emozione questo momento: "... vorrei dedicarlo a tutte le persone che in questi anni hanno condiviso con me proprio questo magico giardino, un autentico Campo Base da dove partire per la scoperta di questo straordinario paese che è il Nepal. E soprattutto... che, nonostante il terremoto e le attuali recenti crisi, continui ad esserlo!"