"Google" imposta la pagina iniziale al 200° anniversario delle fiabe dei fratelli Grimm: proprio oggi non ci stanno male, le fiabe... Con quella sconvolgente storia che da qualche tempo indica la giornata di domani come "la fine del mondo"!
A me viene da ripensare all'altra sera, all'incontro televisivo con l'immenso Roberto Benigni. Ognuno si sarà sentito comunque catturato da quel suo modo di parlare e spiegare le cose, come dai commenti pungenti ed irresistibili, mai troppo volgari. Credo che abbia proprio una grande fede, il nostro Roberto. Oltre ad una cultura naturale e popolare. Vicina e comprensibile a tutti. A sentire poi la musica di Piovani con le parole che hanno accompagnato le note, a me è venuta in mente la sera che lo conobbi di persona, Roberto Benigni. Ancora l'Oscar era lontano, ma l'amicizia di Nicoletta e Sandra, in quel dopo spettacolo particolarissimo a Prato, in quel nostro rapporto che piano, piano stava crescendo, fecero di quel momento un episodio più unico di tanti altri...
Già, Prato... quando la neonata provincia mi invitò ad un convegno per parlare della mia esperienza di ciclo-nauta e dove iniziai il mio intervento con queste parole:
"La bicicletta per me non è mai stata solo un mezzo meccanico o un attrezzo per fare sport o semplice attività fisica. La bicicletta per me è stata ed è soprattutto veicolo di rispetto e conoscenza.
Rispetto per l'ambiente, le città, gli altri e per le regole, scritte e non, di vita.
Conoscenza di alcune strade, piste e sentieri del nostro pianeta e di me stesso, proiettato da queste strade, piste e sentieri tra lo stupore delle emozioni che può dare il MONDO".
In fondo questa potrebbe essere la mia "costituzione". Da sempre.
L'unico semplice articolo che fin da bambino, magari anche grazie ai maestri che a scuola, a quei tempi, proprio la Costituzione ci leggevano (anche se certo non come l'inarrivabile Roberto!), ho elaborato in me ed in me ho sempre avvertito in bicicletta come nella mia vita.
Una "presenza" che ancora cresce...
A me viene da ripensare all'altra sera, all'incontro televisivo con l'immenso Roberto Benigni. Ognuno si sarà sentito comunque catturato da quel suo modo di parlare e spiegare le cose, come dai commenti pungenti ed irresistibili, mai troppo volgari. Credo che abbia proprio una grande fede, il nostro Roberto. Oltre ad una cultura naturale e popolare. Vicina e comprensibile a tutti. A sentire poi la musica di Piovani con le parole che hanno accompagnato le note, a me è venuta in mente la sera che lo conobbi di persona, Roberto Benigni. Ancora l'Oscar era lontano, ma l'amicizia di Nicoletta e Sandra, in quel dopo spettacolo particolarissimo a Prato, in quel nostro rapporto che piano, piano stava crescendo, fecero di quel momento un episodio più unico di tanti altri...
Già, Prato... quando la neonata provincia mi invitò ad un convegno per parlare della mia esperienza di ciclo-nauta e dove iniziai il mio intervento con queste parole:
"La bicicletta per me non è mai stata solo un mezzo meccanico o un attrezzo per fare sport o semplice attività fisica. La bicicletta per me è stata ed è soprattutto veicolo di rispetto e conoscenza.
Rispetto per l'ambiente, le città, gli altri e per le regole, scritte e non, di vita.
Conoscenza di alcune strade, piste e sentieri del nostro pianeta e di me stesso, proiettato da queste strade, piste e sentieri tra lo stupore delle emozioni che può dare il MONDO".
In fondo questa potrebbe essere la mia "costituzione". Da sempre.
L'unico semplice articolo che fin da bambino, magari anche grazie ai maestri che a scuola, a quei tempi, proprio la Costituzione ci leggevano (anche se certo non come l'inarrivabile Roberto!), ho elaborato in me ed in me ho sempre avvertito in bicicletta come nella mia vita.
Una "presenza" che ancora cresce...
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