Domenica scorsa siamo tornati a Castelfranco Veneto. Non avevamo le biciclette, anche perché non era proprio la stagione ideale! Claudia per la verità non c'era mai stata. Avrebbe dovuto... nell'estate 2013. Era stata "invitata" a partecipare ad un torneo del suo sport (il softball) proprio dalle Blue Girls Bologna, ma, come dire: non ricevette l'autorizzazione. E la trasferta in terra veneta saltò.
Ed è stato sempre per ragioni di "softball" che il destino ci ha messo nuovamente sulla via di Castelfranco... ancora a piccola riprova di quanto la vita possa essere "curiosa", quando ci si mette!
Così, mentre Claudia iniziava il suo impegno, io ho iniziato la mia giornata tra attualità e ricordi. Volti ed episodi che si sono come inseguiti tra un pasticcino al cioccolato ed uno scroscio di pioggia.
Mancavo da Castelfranco da quindici anni, dal giugno 1999, quanto su queste strade ci fu un'autentica tre giorni del Giro d'Italia. Fui invitato ad intervenire ancora una volta nel mondo dei ciclisti "sul serio", dal mio amico Giovanni Bruno, allora direttore di Rai Sport.
Invito che accolsi con enorme piacere anche perché Castelfranco Veneto aveva (ed ha) avuto un ruolo importantissimo in tutta la mia storia. E non solo di CICLISTAperCASO...
In questa città era infatti nato il mio "grande" amico Giorgio Saviane. Un particolarissimo suo racconto ciclistico "Traguardo a Santa Croce Bigolina", fu il cuore di un mio articolo del 1991 per la rivista "La BICICLETTA", proprio su un altro Giro d'Italia, quello di Franco Chioccioli (grande amico anche lui!).
Un articolo che mi portò poi ad incontrare lo stesso Saviane, nella sua casa con affaccio sul Ponte Vecchio, a Firenze. Un incontro che realmente avrebbe cambiato il mio "tutto".
Tra l'altro la "tappa" che arrivò a Castelfranco, nell'attuale parcheggio che costeggia le mura della città vecchia, fu vinta in volata proprio da Mario Cipollini! Insomma... in volata... fu una di quelle che vinse quasi "per distacco", tanta era la sua esplosività in quel periodo.
Ma non posso proprio non accennare, riguardo a quel periodo e quel giro che, dopo la cronometro del giorno dopo che ebbe il capoluogo Treviso come scenario, partì da Castelfranco anche la "tappa" verso le Dolomiti e gli ultimi momenti che avrebbero assegnato la definitiva maglia rosa. Quelle che furono poi in realtà e nella storia, le ultime vere tappe da ciclista di Marco Pantani, che proprio dopo averle vinte, fu fermato a Madonna di Campiglio tre giorni dopo. Quando iniziò il suo drammatico "travaglio" che ad oggi pare non sia ancora concluso...
Per interrompere questi ricordi e le emozioni che evocavano, ho deciso di distrarmi con una divagazione fuori da Castelfranco. Con il dubbio, durato pochissimo per la verità, se prendere a destra proprio verso la bella Treviso di un altro importante personaggio della storia, Giovanni Pinarello, che proprio in quella cronometro del 1999 mi dette la possibilità di provare la famosa "Espada" di Miguel Indurain, oppure a sinistra, cambiando provincia, e puntando verso la vicentina Bassano del Grappa...
Il Ponte degli Alpini ha vinto senza troppe incertezze il ballottaggio. Non poteva essere altrimenti... Ho anche sperato in un incontro, sul ponte, ma non c'è stato. Come non c'è stata nessuna stretta di mano... "Solo" (?) ed ancora tanti e tanti ricordi che, così, per rendere un'idea, continuavano a partire dal mio stesso nonno Luigi che in quelle terre fu soldato nella prima guerra mondiale...
Ma a Bassano c'è stato anche un matrimonio ed altri momenti di famiglia, molto belli ed importanti. E sotto le bandiere degli alpini ho ancora negli occhi il transito del Molise...
Ufff... che intrecci della mente e delle storie! Mi gira quasi la testa...
Se solo mi riuscissi a mettermi con calma (e ne fossi in grado!), solamente delle ore di domenica 30 novembre e tutto quello che hanno evocato, ci sarebbe veramente di che scrivere un romanzo...
Ah... a proposito, ho appena letto che proprio mentre stavo viaggiando tra Castelfranco Veneto e Bassano, a Firenze, grazie a Guaraldi Editore, Alessandra presentava (finalmente) una particolare riproposta di scritti a tema religioso di suo marito, di cui tra pochi giorni ricorrerà il 14° anniversario della morte, Giorgio Saviane...
Ed è stato sempre per ragioni di "softball" che il destino ci ha messo nuovamente sulla via di Castelfranco... ancora a piccola riprova di quanto la vita possa essere "curiosa", quando ci si mette!
Così, mentre Claudia iniziava il suo impegno, io ho iniziato la mia giornata tra attualità e ricordi. Volti ed episodi che si sono come inseguiti tra un pasticcino al cioccolato ed uno scroscio di pioggia.
Mancavo da Castelfranco da quindici anni, dal giugno 1999, quanto su queste strade ci fu un'autentica tre giorni del Giro d'Italia. Fui invitato ad intervenire ancora una volta nel mondo dei ciclisti "sul serio", dal mio amico Giovanni Bruno, allora direttore di Rai Sport.
Invito che accolsi con enorme piacere anche perché Castelfranco Veneto aveva (ed ha) avuto un ruolo importantissimo in tutta la mia storia. E non solo di CICLISTAperCASO...
In questa città era infatti nato il mio "grande" amico Giorgio Saviane. Un particolarissimo suo racconto ciclistico "Traguardo a Santa Croce Bigolina", fu il cuore di un mio articolo del 1991 per la rivista "La BICICLETTA", proprio su un altro Giro d'Italia, quello di Franco Chioccioli (grande amico anche lui!).
Un articolo che mi portò poi ad incontrare lo stesso Saviane, nella sua casa con affaccio sul Ponte Vecchio, a Firenze. Un incontro che realmente avrebbe cambiato il mio "tutto".
Tra l'altro la "tappa" che arrivò a Castelfranco, nell'attuale parcheggio che costeggia le mura della città vecchia, fu vinta in volata proprio da Mario Cipollini! Insomma... in volata... fu una di quelle che vinse quasi "per distacco", tanta era la sua esplosività in quel periodo.
Ma non posso proprio non accennare, riguardo a quel periodo e quel giro che, dopo la cronometro del giorno dopo che ebbe il capoluogo Treviso come scenario, partì da Castelfranco anche la "tappa" verso le Dolomiti e gli ultimi momenti che avrebbero assegnato la definitiva maglia rosa. Quelle che furono poi in realtà e nella storia, le ultime vere tappe da ciclista di Marco Pantani, che proprio dopo averle vinte, fu fermato a Madonna di Campiglio tre giorni dopo. Quando iniziò il suo drammatico "travaglio" che ad oggi pare non sia ancora concluso...
Per interrompere questi ricordi e le emozioni che evocavano, ho deciso di distrarmi con una divagazione fuori da Castelfranco. Con il dubbio, durato pochissimo per la verità, se prendere a destra proprio verso la bella Treviso di un altro importante personaggio della storia, Giovanni Pinarello, che proprio in quella cronometro del 1999 mi dette la possibilità di provare la famosa "Espada" di Miguel Indurain, oppure a sinistra, cambiando provincia, e puntando verso la vicentina Bassano del Grappa...
Il Ponte degli Alpini ha vinto senza troppe incertezze il ballottaggio. Non poteva essere altrimenti... Ho anche sperato in un incontro, sul ponte, ma non c'è stato. Come non c'è stata nessuna stretta di mano... "Solo" (?) ed ancora tanti e tanti ricordi che, così, per rendere un'idea, continuavano a partire dal mio stesso nonno Luigi che in quelle terre fu soldato nella prima guerra mondiale...
Ma a Bassano c'è stato anche un matrimonio ed altri momenti di famiglia, molto belli ed importanti. E sotto le bandiere degli alpini ho ancora negli occhi il transito del Molise...
Ufff... che intrecci della mente e delle storie! Mi gira quasi la testa...
Se solo mi riuscissi a mettermi con calma (e ne fossi in grado!), solamente delle ore di domenica 30 novembre e tutto quello che hanno evocato, ci sarebbe veramente di che scrivere un romanzo...
Ah... a proposito, ho appena letto che proprio mentre stavo viaggiando tra Castelfranco Veneto e Bassano, a Firenze, grazie a Guaraldi Editore, Alessandra presentava (finalmente) una particolare riproposta di scritti a tema religioso di suo marito, di cui tra pochi giorni ricorrerà il 14° anniversario della morte, Giorgio Saviane...
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