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giovedì 28 maggio 2015

"Piccolo Buddha" di Bertolucci, un incontro di strada del marzo del 1993, in Nepal...

Sapevo di avere da qualche parte anche questa immagine! Che poi allora, verso la fine di marzo del 1993, era ancora di uno scatto non digitale, ma di quelli della serie "sarà venuta...?!?! e come...?!?!?" e tutti gli altri provocati da rullini, esposizioni, conservazione e sviluppo...

Io ero appena arrivato a Kathmandu, mentre la troup del film di Bernardo Bertolucci dedicato al giovane Siddharta ed alla storia di tre bambini e della reincarnazione di un monaco buddista, era appena partita... Ricordo perfettamente quell'incontro con quell'elefante, sulla Ring Road vicino all'incrocio di Pashupatinath, anche perché per me, simili incontri, sono sempre stati messaggeri di ottimi auspici. Forse anche legati alla simpatia che ho sempre provato anche nei confronti della divinità induista Ganesh, il figlio di Shiva e Parvati con la testa d'elefante...

Nel grande gioco del Caso e delle coincidenze, ricordo che in quell'avventura che stavo per iniziare, il tentativo di superare in bicicletta i "6.000" metri di quota, proprio il giorno di Pasqua mentre con Jeetbhadur ci stavamo avvicinando al Pisang Peak, avvertii quella che è stata (e spero rimanga per sempre!) la più forte scossa di terremoto della mia vita... Recitai anche una specie di Messa, nella splendida Valle di Tal: pregando che Kathmandu ed il Nepal non avessero subito troppi danni, che in Italia non stessero troppo in pensiero per me, che non avrei potuto comunicare ancora per giorni...
Anche se nelle ore che seguirono, il tam-tam di notizie in stile "nepalese" che Jeetbhadur traduceva, portò subito buone notizie: quella volta a Kathmandu probabilmente neppure era arrivato, il terremoto...
Il Nepal e tutta la regione pre-himalayana, è una zona altamente sismica. Da sempre. Ed anche le scosse di quest'ultimo mese non saranno certo le ultime. Come, forse, non sono state neppure le più violente. Anche osservando qualche vecchia immagine di un altro evento simile del 1934.
Ma di quell'avventura non posso ricordare anche che forse, oltre all'insuperabile mio caro Jeetbhadur, ci sia stata una qualche influenza degli ottimi auspici nel fatto stesso che si sia poi rientrati sani e salvi...

In ogni caso, proprio oggi è per me un piccolo-grande piacere rivedere e ripensare a quell'incontro di strada con quell'elefante ancora "truccato" dalle sue apparizioni di scena del film. Come un incrocio con un destino che anche oggi in qualche modo avviene, pensando che a Roma Keanu Reeves (il giovane Siddharta del film) sta per aprire insieme allo stesso regista Bertolucci, una serata pro-Nepal con una privilegiata proiezione della pellicola.
Un modo ideale di sentirsi in qualche modo più vicini. Noi e loro, ancora in Nepal. Per ricostruire il futuro. Insieme...
NAMASTE'!

Marco Banchelli



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