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lunedì 9 novembre 2015

Nepal, la priorità della "grande crisi": petrolio, gas e... cappuccino!

Non del terremoto... l'emergenza nella valle di Kathmandu!
Insieme alle varie "tappe" di questa mia missione a cui quasi ogni giorno se ne sovrappongono altre ed altre ancora mi vengono presentate, voglio tentare ancora meglio oggi di descrivervi l'atmosfera che si vive in città e nella sua area metropolitana. Che oggi, anche considerato l'argomento, mi pare proprio il termine più appropriato.
Nei giorni scorsi vi avevo accennato al fatto che in questa sempre magica vallata di Kathmandu, dove nessuno è in grado si sapere neppure con un minimo di scarto quanti abitanti vi siano in questo momento (c'è chi dice possano arrivare ai 10 milioni...), il terremoto del 25 aprile scorso, se non dimenticato, non è certo adesso l'argomento principale.
Bene, oggi vi riporto ad un problema che oramai sta per sfociare in crisi autentica: tanto di vita quanto di relazioni con le nazioni confinanti, India e Cina.
Il blocco che persiste infatti a sud, su tutta la linea del confine Nepal-India, oltre ad aggravare la situazione potrebbe veramente portare a conseguenze anche drammatiche.
Anche perché da nord, la Cina ha "aperto" una nuova strada che passando da valichi non eccessivamente alti (intorno ai 3.800 m. di altezza) dal Tibet arriva a Kathmandu, via Trisuli. Pare anche che siano arrivati i primi convogli. E questo penso proprio per tentare di inserirsi ancora più nei programmi di sviluppo del Nepal e riuscire a prendere il posto proprio della stessa India. Anche se temo, non per amicizia e collaborazione, non solo. Ma soprattutto per riuscire a valicare l'Himalaya via terra ed avere un punto di osservazione direttamente sul continente proprio sul confine con l'India.
La percezione più evidente e "drammatica" di questa crisi e di questo blocco viene data ogni giorno dalla costante indescrivibile coda di mezzi a motore presso le stazioni di servizio che in certi orari distribuiscono i carburanti come i gas anche per uso cucina di abitazioni e ristoranti.
L'altra sera, verso le 17,30, tornando dallo "stupa delle scimmie" di Swayambunath, mi sono proprio fermato all'ultima moto che si stava per l'appunto fermando ad una coda. Ho chiesto al conducente quando si immaginava che sarebbe riuscito a rifornirsi... la sua risposta? Probabilmente domani, in giornata... Probabilmente.
Ma a Kathmandu, prima che si bloccasse tutto, sono arrivate tante ottime macchine da caffè ed una piccola invasione di un noto produttore italiano del settore! Così, sempre "probabilmente", mentre resta ancora imprevedibile come potrà evolversi questa crisi, tantissimi bar e ristoranti sono in grado di offrirti degli espressi e cappuccini che, se chiudi gli occhi, potresti anche immaginare di essere in Italia!
Magari vado ad offrirne uno a quel motociclista della coda...

Marco Banchelli

(4 - continua)
 

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