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sabato 9 febbraio 2019

Monti, Banchelli e Conti: dalla straordinaria e irripetibile storia di Radio e TV "libere"




Non è stato certo un incontro normale, quello avvenuto sul Lungarno Vespucci nei giorni scorsi con Carlo Conti e Gianfranco Monti. Due amici con cui il “Caso” ha voluto iniziassimo a muovere i primi passi in quello che verso la fine degli anni settanta fu il fenomeno di nascita e sviluppo delle emittenti radio-televisive “private e libere”! Con Gianfranco abbiamo perfino condiviso le frequenze in “fm”dei 102.200 di Radio Sperimentale 6 di Sesto Fiorentino, quando proprio Carlo (con la sua Radio Diffusione Firenze) era uno dei nostri più temibili rivali di sintonia e ascolti! 
Ma dalle rive dell’Arno e da quel lontano passato il nostro “viaggio” ha percorso un incredibile itinerario che, in più di quarant’anni di vita, ci ha come portati a rivedere e incontrare tanti altri episodi e volti. Dal mitico "gruppo-Capecchi" (con altri grandi amici di cui prima o poi dovrò tornare a parlare) a Videomusic e la RAI, passando da Jerry Scotti, Maurizio Costanzo, Checco Zalone e naturalmente dal mio “fratello maggiore” Patrizio (Roversi). Ed ancora la Fiorentina, Antognoni, Batistuta, le epiche sfide a pallanuoto della Costoli e di Bellariva… 
Anche se sicuramente i momenti più emozionanti sono stati ricordando Alberto Lorenzini (insostituibile compagno di lavoro di Monti) e Francesco Nuti. E poi l’”unico” Fabrizio Frizzi… Dove tra l’altro è venuto fuori che anche Gianfranco e Carlo ricordavano bene il mio incontro con lui, la sera in cui mi avevano chiamato tra le identità da individuare (e dove un’altra carissima amica mi “palpeggiò” in diretta!?!), e loro erano di fronte allo schermo a seguire quella puntata!!! Ma veramente incredibile… Come anche che a Radio RAI, Gianfranco lavori adesso con un'altra persona a cui mi sento in qualche modo legato, la cara e dolce Elisabetta Grande!
Non sono mancati neppure momenti di vita privata: comuni amicizie, compagni di scuola, l’amore per il mare e gli scogli degli Etruschi, fino alla fantastica avventura (entusiasticamente divisa con Carlo!) dell’essere “padri” e delle “Eredità” più importanti della vita… Per finire con Monte Morello, le incredibili coincidenze (?) legate alle rosse persiane (e non solo) dello scrittore Giorgio Saviane, l’accesso ai “tesori” dal fantastico balcone di Cercina
A ripensarci bene è stato un po’ come realizzare “in diretta” una specie di “talk show” tra amici: con lo splendido scenario della città, tra lo stupore dei passanti (a cui debbo anche questa foto-ricordo) e illuminati dalla luce più fantastica della natura (come lo stesso Carlo ha notato e assai apprezzato!). Sarebbe bello anche riprenderlo, un giorno, questo incontro: magari in uno dei miei Campi Base e magari in una puntata speciale di CICLISTIperCASO. 
In ogni caso, comunque vada, sull’ideale ponte che sento di aver costruito tra Italia e Nepal, tra Firenze e Kathmandu, Gianfranco e Carlo sono da oggi due gran belle, nuove e assolutamente imprevedibili presenze.


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